Tumore polmoni Tumore polmoni

Svolta storica nella lotta al tumore: grazie alle nuove tecnologia l’aspettativa di vita cresce di 7 anni

L’implementazione di un programma nazionale di screening per il tumore al polmone, rivolto ai pazienti ad alto rischio, potrebbe segnare una svolta significativa nella lotta contro questa malattia.

Grazie a una diagnosi precoce, si stima un aumento dell’aspettativa di vita dei pazienti screenati di 7,63 anni rispetto a coloro che non hanno accesso allo screening.

Questa iniziativa non solo promette miglioramenti significativi in termini di sopravvivenza, ma si prevede anche una riduzione dei costi sanitari pari a 2,3 miliardi di euro nell’arco temporale di trent’anni.

Passiamo ad analizzare la situazione da vicino.

Aspettativa di vita cresciuta di 7 anni per chi soffre di tumore ai polmoni

Il modello italiano sviluppato da C.r.e.a. Sanità con il contributo di Roche Italia ha analizzato per la prima volta l’impatto dell’introduzione dell’immunoterapia e altri farmaci innovativi nel trattamento del cancro al polmone. Con un investimento iniziale stimato intorno agli 80 milioni di euro, i benefici economici diventano evidenti già dal primo anno con risparmi stimati in circa 180 milioni. Questa analisi dimostra che lo screening della popolazione ad alto rischio è non solo efficace dal punto di vista clinico ma anche sostenibile finanziariamente.

La diagnosi tempestiva del tumore al polmone può fare la differenza nei tassi di sopravvivenza dei pazienti. Quando il tumore viene identificato nelle sue fasi iniziali e trattato con chirurgia e terapie innovative come l’immunoterapia, i tassi di sopravvivenza a cinque anni possono raggiungere l’80%. L’introduzione su larga scala dello screening biennale per individui tra i 50 e i 79 anni fortemente esposti al fumo rappresenta quindi un investimento cruciale nella salute pubblica.

Tumore e lotta
Svolta nella lotta al tumore (Phme.it)

Le autorità sanitarie italiane riconoscono l’importanza cruciale dello screening nel migliorare le prospettive dei pazienti affetti da carcinoma polmonare. Ugo Cappellacci, Presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, enfatizza la necessità non solo di recuperare i ritardi causati dalla pandemia ma anche d’ampliare l’offerta degli screening oncologici come misura prioritaria. Inoltre, Francesco Perrone dell’Aiom sottolinea che la prevenzione primaria rimane fondamentale; ridurre il numero dei fumatori è essenziale per diminuire l’incidenza del carcinoma polmonare nel lungo termine.

Il modello presentato alla Camera offre uno strumento prezioso per orientare le politiche sanitarie future verso interventi più mirati ed efficaci contro il cancro al polmone. La possibilità d’estendere questo approccio ad altri tipi di cancro suggerisce un cambiamento paradigmatico nella gestione delle malattie oncologiche attraverso lo screening preventivo. Questo nuovo approccio allo screening rappresenta una speranza concreta per migliaia de pazienti facendo leva sulla prevenzione e su trattamenti sempre più personalizzati ed efficaci.

Impostazioni privacy