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Giorno della liberazione fiscale: quando scatta e perché è un’ottima notizia per i lavoratori

La nuova data del giorno della liberazione fiscale è una bella notizia per tutti i lavoratori: ecco quando scatta e cosa c’è da sapere.

Le ultime analisi non mentono: l’Italia continua ad avere un livello di pressione fiscale tra i più alti in Unione Europea con il suo 42%. Un peso fiscale importante, solamente Francia, Danimarca, Belgio e Austria ce l’hanno superiore al nostro. Per questo sicuramente la data di liberazione fiscale è attesa da tutti i contribuenti.

La data della liberazione fiscale – phme.it

Quando si parla di giorno della liberazione fiscale ci si riferisce a quella data in cui i lavoratori possono gettarsi alle spalle l’impegno economico che viene richiesto dal fisco. L’impennata dei costi dei prodotti energetici e il netto aumento dell’inflazione ha influito in maniera decisa sulla scelta della data negli ultimi due anni. Tuttavia, quest’anno i lavoratori possono ritenersi soddisfatti perché il giorno è stato anticipato.

Giorno della liberazione fiscale 2024: scelto il giorno in cui non si lavora per il fisco

Sebbene sia un traguardo puramente simbolico, i lavoratori dipendenti e i liberi professionisti possono sapere che il Tax Freedom Day 2024 è scattato lunedì 3 giugno. Una notizia che sicuramente farà piacere ai contribuenti in quanto il calcolo del giorno della liberazione fiscale è scattata 24 ore prima del 2023.

Il 3 giugno è la data del Tax Freedom Day: cosa cambia per il futuro – phme.it

In pratica, stando all’elaborazione annuale realizzata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, dal primo lunedì di giugno le attività dei lavoratori saranno riconducibili solo al soddisfacimento dei bisogni personali. E non più per pagare le imposte, le tasse, i contributi sociali e i tributi previsti nel 2024.

Un gettito fiscale che per l’erario dovrebbe garantire oltre 900 miliardi di euro, precisamente 909,7 miliardi di euro. Sono risorse indispensabili per lo Stato per far funzionare al meglio gli ospedali, le scuole, i treni, i bus e gli uffici pubblici. Così come servono per pagare gli stipendi agli statali, le pensioni e i dipendenti degli enti locali.

In sostanza, sono soldi importanti che le Amministrazioni pubbliche prima incassano da tutti i contribuenti e poi investono nel welfare, nei servizi pubblici e nelle infrastrutture sociali ed economiche. Con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di tutte le persone.

Per concludere, quindi, dal calcolo possiamo dire che nel 2024 sono stati necessari 154 giorni di lavoro (sabati e domeniche inclusi) per eseguire tutti i versamenti fiscali come Irpef, Iva, Imu, Irap, Ires, contributi previdenziali/assicurativi, addizionali varie, etc.

Isabella Insolia

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