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Decisione storica del governo: l’IVA è stata azzerata, scopri tutti i dettagli

In una mossa senza precedenti, il Governo spagnolo ha annunciato che, a partire da luglio, l’IVA sarà azzerata.

Questa decisione mira ad aumentare i consumi di uno dei prodotti simbolo della dieta mediterranea e risponde alla necessità di contrastare le ripercussioni economiche dovute all’aumento dei prezzi dell’olio negli ultimi anni.

La scelta di ridurre l’aliquota IVA al 0% arriva in un momento critico per il settore olivicolo. Negli ultimi anni, il paese ha affrontato una drastica riduzione dei raccolti a causa della siccità prolungata, fattori che hanno contribuito all’aumento vertiginoso dei prezzi dell’olio d’oliva.

Il Sole 24ore riporta che lo scorso mese il costo dell’olio era più caro del 63% rispetto a maggio 2023 e addirittura triplicato rispetto a gennaio 2021.

Iva azzerata

Non è un caso che questa iniziativa sia stata presa dalla Spagna, considerata la principale produttrice di olio d’oliva al mondo. Con quasi il 50% della produzione globale concentrata nei suoi territori (secondo le stime del Consiglio oleicolo internazionale con sede a Madrid), la nazione ibera si pone come leader indiscusso nel settore. L’applicazione dell’aliquota IVA zero su un bene così cruciale mira non solo a stimolare i consumi interni ma anche a rafforzare ulteriormente la posizione dominante della Spagna sul mercato mondiale.

La portavoce del governo Pilar Alegria ha espresso grande soddisfazione per questa misura durante un’intervista al canale televisivo Antena 3: “Si tratta di una magnifica notizia per tutti gli spagnoli“. Non solo ci sarà un alleggerimento tangibile sulle finanze personali dei cittadini, ma si prevede anche un impatto positivo sul comparto olivicolo nazionale. Inoltre, mantenere alto il consumo di olio d’oliva è fondamentale per promuovere uno degli elementi chiave della dieta mediterranea, riconosciuta in tutto il mondo per i suoi benefici sulla salute.

Spagna azzera l’Iva sull’olio (Phme.it)

Il Governo spagnolo ha deciso di applicare allo stesso regime previsto per altri prodotti essenziali come pane, frutta e verdura – normalmente soggetti ad una aliquota strutturale super-ridotta al 4%. Tuttavia, in tempi di inflazione elevata come quello attuale, questo tasso può essere ulteriormente ridotto fino ad azzerarlo completamente. Tale scelta dimostra la volontà delle istituzioni di intervenire concretamente in aiuto sia ai consumatori che ai produttori affrontando direttamente le sfide poste dall’inflazione e dalle difficoltà economiche generalizzate.

Alessandro Fabiani

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