È normale mangiare fino a scoppiare? No, soprattutto se lo facciamo spesso: può essere un problema grave.
A molte persone è capitato almeno una volta nella vita di ficcare la testa nel frigorifero o nel mobile delle merendine e mangiare tutto quello che si trova a portata di mano. Durante questi episodi si consumano grandi quantità di cibo in un breve lasso di tempo e chi mangia ha la sensazione di perdere il controllo mentre si ingozza. Chi mangia in questo modo di solito ingerisce così tanto cibo da sentire il ventre che fa male e, per questo motivo, si tende a nascondere questo comportamento.
Chi si abbuffa spesso di solito non è consapevole dei danni che quest’abitudine arreca alla sua salute e quindi non mette in pratica comportamenti “compensatori” per espellere il cibo appena mangiato, come fanno invece le persone affette da bulimia nervosa.
Le persone bulimiche, infatti, tendono a vomitare subito dopo aver mangiato, mentre chi si abbuffa non ha alcun istinto che lo spinge ad espellere il cibo. A cosa è dovuto questo comportamento?
Il Binge Eating Disorder (BED), conosciuto anche come disturbo da alimentazione incontrollata, è un disturbo alimentare caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate compulsive. Le cause del binge eating sono complesse e legate a molti fattori differenti, come la predisposizione genetica e fattori psicologici come stress, ansia, bassa autostima e traumi di vario tipo. Anche l’abuso di alcool e droghe può comportare questo tipo di disordine alimentare.
Il trattamento del binge eating richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse figure professionali. Per uscire da questo meccanismo è importantissimo avvalersi della consulenza di un nutrizionista e di uno psicologo o psicoterapeuta.
In questo modo si potrà indagare sulle cause psicologiche che hanno indotto il paziente a sviluppare quest’abitudine malsana e allo stesso tempo lo si potrà educare ad assumere abitudini alimentari corrette.
Lo psicologo insegnerà anche ai pazienti come evitare i trigger scatenanti, cioè quelle situazioni fisiche o emotive che ci spingono all’abbuffata, e insegnerà alla famiglia e gli amici del paziente le strategie migliori per aiutarlo e sostenerlo nel suo percorso di guarigione.
L’attività fisica e la costruzione di rapporti sociali sani sono due attività alla base della guarigione dal binge eating che, se non trattato, può portare a gravi conseguenze mediche, per esempio a sviluppare obesità patologica, diabete e disturbi circolatori.
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